Impossibile non notarle: le cupole rosse spiccano sul blu intenso del cielo siciliano e sono il simbolo della città di Palermo.

Qual è la loro storia? Perché hanno questo colore così caratteristico?

In questo articolo scopriremo alcuni aspetti della storia della città e delle sue architetture uniche, che ricorrono spesso anche nelle opere dell’artista Antonello Blandi.

L’architettura arabo-normanna di Palermo

Palermo è una città dalle mille sfaccettature e dai mille volti, i suoi edifici con le architetture che si sovrappongono riescono a dare l’idea dell’immensa storia e delle diverse culture che si sono avvicendate in questi territori. Passano i secoli, le civiltà e i governi, ma Palermo resta sempre viva in Sicilia e il suo patrimonio culturale si arricchisce di storia e di bellezza ad ogni passaggio.

Così è successo anche per gli edifici con le cupole rosse, tratti distintivi della Chiesa di San Cataldo, della Chiesa della Martorana e della Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, presente nella maggioranza delle cartoline della città.

I normanni si instaurarono in Sicilia nel 1072 d.C., ma non distrussero le precedenti architetture bizantina e araba, che continuarono ad essere utilizzate, ma rivisitate a seconda delle necessità della nuova dinastia. Così avvenne per San Giovanni degli Eremiti, realizzata nel 1132 d.C., che mantenne esternamente le simmetrie e i colori tipici delle architetture arabe, ancora ben visibili ai giorni nostri, nel contrasto di strutture cubiche e semisferiche.

La ricchezza di storia e cultura che questi edifici dalle cupole rosse portano con sé è stata riconosciuta dall’UNESCO, che le ha inserite nell’elenco dei luoghi patrimonio dell’umanità.

Il mistero del rosso delle cupole

Le cupole che vediamo oggi, in questo colore rosso accesso, sono il frutto di un restauro effettuato a fine ‘800 ad opera dell’architetto Giuseppe Patricolo. Secondo quanto narrato dalle cronache dell’epoca, l’architetto stava riportando al vecchio splendore la chiesa degli Eremiti quando trovò tracce di colore rosso scuro sulle antiche cupole e decise di farle ridipingere di quel colore.

Questa scelta è dibattuta oggi, perché non vi è certezza che quello fosse il colore originario delle cupole. Secondo lo storico La Duca, le architetture normanne erano spesso ricoperte con una calce impermeabilizzante, di colore leggermente rosato e che ossidandosi poteva assumere toni più grigi. Secondo lo storico, le cupole rosse oggi simbolo di Palermo, sarebbero frutto di un errore di valutazione dell’architetto.

È da tener presente, però, che il rosso era considerato un colore d’élite, legato soprattutto alla nobiltà regia e papale. Non è da escludere, pertanto, la possibilità che le cupole fossero effettivamente colorate di rosso all’epoca dell’incoronazione di Ruggero II di Sicilia (1130 d.C.), come simbolo regio del Regno di Sicilia.

L’architetto Patricolo era convinto della sua scelta, improntata al voler riportare stilisticamente agli splendori delle origini i palazzi e le chiese a lui affidati. Così il mistero delle cupole rosse di Palermo rimane irrisolto, per ora, ma la città continua a godere della bellezza stilistica che la caratterizza e che tutti coloro che la visitano portano via nel cuore.

Per vedere tutte le opere di Antonello Blandi raffiguranti le cupole rosse nella loro veste più magica e onirica, cliccate qui.

 

Elena Braghin
Giornalista e copywriter